- di Massimiliano Zito
Le due o tre persone che hanno voluto leggere la scorsa puntata di questa newsletter ricorderanno un preciso passaggio, ovvero quella scarsissima fiducia che abbiamo nei confronti del mondo, che a volte ci porta a tenerci distanti, più o meno volontariamente, dalla mole di brutte notizie che colpiscono in faccia come il risveglio infelice da quelle cadute nel vuoto che si fanno negli incubi.
Perché molto spesso non riuscire a credere in noi stessi è la diretta conseguenza dell’atmosfera che ci circonda. Mens sana in corpore sano, dicevano i saggi. Certo, loro sembravano vivere una quotidianità più serena, o se non altro, quell’umanità si sentiva più distante l’una dall’altra, separata da chilometri irraggiungibili con i mezzi dell’epoca.
Ora abbiamo le auto, gli aerei, i carri armati, e pure Internet, che è stata una grande invenzione che ci è stata data senza che sapessimo usarla. Ci tiene legati saldamente l’uno all’altro, ma ci allontana anche eticamente ed emotivamente, con le sue fazioni impegnate a sollevare polveroni, conflitti di interessi, competizioni superficiali.
E quindi, il mondo fa schifo? Forse sì, forse no. Diciamo che ogni tempo storico porta in seno una serie di eventi che hanno fatto vacillare le speranze di un futuro migliore. Eppure ogni epoca passa, e noi siamo qui a rimuginare su quando forse si stava meglio. Io, per esempio, rimpiango di non essere stato ventenne negli anni Sessanta. Poi mi capita di guardare un film di Godard particolarmente politico per rendermi conto che forse non è che si stesse poi così bene.
I hear babies cry
I watch them grow
They'll learn much more
Than I'll ever know
Sicuramente litighiamo da tempo immemore. Anche questa canzone, un meraviglioso manifesto di speranza, è nata sotto il segno di un diverbio. Più precisamente, tra Bob Thiele, che lavorò con Louis Armstrong in veste di compositore del brano, e l’allora presidente della casa discografica ABC-Paramount Records. Una cosa davvero ironica.
Ma questa non è una newsletter di aneddotica, ormai si sarà capito. Se la musica fosse basata soltanto sui tecnicismi, non sarebbe capace di trasmettere emozioni così potenti.
What a Wonderful World avrà avuto talmente tante versioni che solo a pensarci c’è da star male. La mia versione preferita, però, resta inevitabilmente questa.
La fragilità di due anime come Nick Cave e Shane MacGowan restituisce a questa canzone il senso superiore di certi manifesti. È facile associarla a una voce perfetta, canora, precisa in ogni movimento tonale. Invece qui abbiamo una voce baritona e una più gracchiante, ma entrambe così fragili e, soprattutto, uniche.
The colors of the rainbow
So pretty in the sky
Are also on the faces
Of people passing by
Mi emoziona sempre molto vedere il video di questa canzone. Questi due scapestrati, uno dotato di un’eleganza di altri tempi, l’altro spossato e completamente eroso da chissà quali dipendenze. Eppure, una canzone così evocativa non poteva che uscire così meravigliosa da due esseri umani del genere. Perché la pace non la fanno i paesi, le cordate diplomatiche, ma gli uomini normali, la gente che vive fuori dai grandi castelli e che sa guardarsi negli occhi anche nei giorni più cupi, per ricordarsi che forse amarsi è l’unica cosa che conta.
Per quel che vale, questa versione mi ricorda ad ogni ascolto che il mondo farebbe ancora più schifo se ci rifiutassimo, una volta per tutte, di crederci davvero. Perché in fondo, ogni nostra imperfezione forma una versione unica e speciale di ognuno di noi. E magari quell’imperfezione è colmata dal pregio di un altro che peccherà in qualche altro valore morale.
I see friends shaking hands
Saying, "How do you do?"
They're really saying
I love you
Nessun mondo esiste nella pienezza della perfezione. Servirebbe avvicinarci nelle debolezze, più che nelle differenze che ci ostiniamo a sottolineare. Forse solo così il mondo saprà essere meraviglioso.
Vabbè, scusate la forte emotività. Dopotutto siamo in clima di festa.
And I think to myself
What a Wonderful World
Yes, I think to myself
What a Wonderful World